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Trasporto pubblico, indispensabile ripristinare le corse sulla ferrovia della Valsugana in tempi bre

Sindacati: bene le misure di prevenzione, ma lo stop non può durare troppo a lungo né essere giustificato dall’obiettivo di ridurre i costi

“Se il fermo della ferrovia della Valsugana dovesse durare ancora a lungo ci saranno conseguenze pesanti per i lavoratori”. Lo dicono i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa commentando la scelta di non riaprire in tempi rapidi la linea. “Condividiamo le decisioni che hanno portato ad una temporanea chiusura giustificate anche dalla necessità di limitare gli spostamenti per contenere la diffusione del virus – dicono Stefano Montani, Massimo Mazzurana, Nicola Petrolli e Michele Givoli -. Non riteniamo però che sia utile sospendere solo il trasporto su rotaia, perché il personale rischia alla lunga di avere ripercussioni importanti sulla tenuta del proprio reddito. Per questa ragione chiediamo alla Provincia e a Trentino Trasporti di valutare in tempi congrui una riapertura della linea, anche in versione ridotta in termini di numero di collegamenti come sta avvenendo per le altre tratte e come avviene con il trasporto su gomma”.

Una valutazione che i sindacati ritengono coerente con la scelta della Provincia di puntare sull’elettrificazione della rete. “Se Piazza Dante ha investito in questa direzione, valorizzi questa scelta anche in questa fase di emergenza – insistono i sindacalisti -. Non vorremmo che alla base della scelta di tenere sospesi i collegamenti su questa tratta ci fosse una mera valutazione di risparmio dei costi. Non sarebbe giusto, visto che pagherebbero i lavoratori”.

 

 

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