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Colle: «Si assumono pensionati coi dipendenti in ferie forzate»

La Funzione pubblica Cgil del Trentino, con la segretaria alla sanità Gianna Colle, ha partecipato alla riunione in videoconferenza col direttore del personale dell’Apss Paolo Federici.

Colle: «Si assumono pensionati coi dipendenti in ferie forzate»

La Funzione pubblica Cgil del Trentino, con la segretaria alla sanità Gianna Colle, ha partecipato alla riunione in videoconferenza col direttore del personale dell’Apss Paolo Federici.

L’Azienda ha comunicato che sono stati assunti, dalla pensione, alcuni professionisti e medici specialisti; oltre a questi, sono stati assunti alcuni medici laureati, specializzandi del quarto e quinto anno. Arriveranno rinforzi anche per oss e infermieri, grazie a graduatorie basate sui curricula e in attesa di poter espletare i concorsi. «Soluzioni, quella degli specializzandi e della graduatoria, certo preferibili rispetto al rientro dei pensionati – spiega Colle – e, tra le altre cose, come già evidenziato dal segretario generale Luigi Diaspro, il richiamo dei pensionati mal si concilia con le ferie forzate sancite per lavoratori che potrebbero invece essere in servizio». Connesso a questo: «Ci risulta che molti infermieri siano dedicati, sul territorio, ai colloqui telefonici. Sarebbe più funzionale dirottarli verso il lavoro infermieristico, dedicando ai colloqui parte di quel personale amministrativo o tecnico al momento a casa. Risulta inoltre che ad alcuni tecnici è stato chiesto, in contemporanea, di essere sia in ferie sia in reperibilità. Abbiamo anche insistito sull’adozione dello smart working ogni volta che sia possibile. Abbiamo infine chiesto di prevedere un cospicuo riconoscimento economico per lo sforzo sostenuto dai lavoratori».

La Fp Cgil torna a chiedere l’istituzione del Comitato paritetico di verifica con azienda sanitaria, sindacati e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza: «Indispensabile per stabilire il fabbisogno di personale connesso alla nuova organizzazione, anche in riferimento allo screening – ovvero i tamponi – annunciati dall’Azienda». Tra le altre cose: «Il decreto nazionale ha previsto, per l’emergenza, 12 giorni di permessi aggiuntivi sulla legge 104 e 15 giorni per congedo parentale. Come questi vadano fruiti va concertato coi rappresentanti dei lavoratori, ma l’Azienda ci ha consegnato una circolare con le sue decisioni unilaterali. A chi si darà priorità?» Intanto resta per il momento irrisolto l’altro grande tema degli alloggi da riservare al personale impiegato in prima linea, per contenere possibili contagi ai familiari conviventi.

Di questi tempi è spesso un problema fermarsi anche per i pasti: «Con ristoranti e bar chiusi, non si possono nemmeno fruire i buoni pasto: le persone si arrangiano come possono e abbiamo dunque chiesto di cumulare i buoni stessi, da erogare in busta paga».

Abbiamo chiesto anche informazioni in merito ai carichi di lavoro, visto che alcuni iscritti riferiscono di turni molto prolungati ed effettuati sempre coi dispositivi di protezione che, evidentemente indispensabili, rendono più gravoso l’impegno. «Una professionista mi ha parlato di 13 ore, con notturno, fatte da sola. Chiediamo che ci possa essere maggiore ricambio».

 

 

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