6 priorità per tutelare gli eroi del Covid19
Assunzioni straordinarie, tamponi, alloggi, comitato di verifica, risorse, contraddizioni tra rientri dalla pensione e ferie obbligate
La funzione pubblica Cgil del Trentino, col segretario generale Luigi Diaspro, mette sul tavolo le 6 priorità per garantire l’incolumità e i diritti dei lavoratori più esposti nell’emergenza Coronavirus. L’attenzione è per medici, infermieri, oss, tecnici e tutte le categorie impegnate in ospedali, ambulatori, rsa e cliniche private. Spiega Diaspro: «Primo: servono bandi straordinari per integrare il personale; secondo: bene l’annunciato aumento di tamponi, ma vanno estesi a tutti; terzo: vanno individuati alloggi dedicati; quarto: serve un tavolo con Azienda sanitaria, sindacati e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; quinto: chiarezza sulle risorse; sesto: come si concilia il rientro di personale in pensione con gli inviti alle ferie di lavoratori in servizio?»
Entriamo nel dettaglio. Bandi straordinari: «È urgente assumere medici e infermieri per integrare il personale impegnato da settimane in turni massacranti. La carenza si sta mostrando in particolare a livello di oss, molti dei quali si sono contagiati lavorando nelle rsa e tanti, anziché al lavoro, dovrebbero essere in quarantena. Va quindi predisposto un reclutamento eccezionale in deroga alle norme provinciali di settore».
Tamponi. «Continuiamo a chiedere per tutto il personale sanitario e socio sanitario in servizio, tamponi preventivi generalizzati, in considerazione del numero rilevante di asintomatici potenziali vettori. Il personale è preoccupatissimo, pur continuando a svolgere con abnegazione il proprio lavoro». Alloggi per il personale sanitario e socio sanitario: vanno reperiti, se necessario anche con lo strumento delle requisizione (previsto dall’art. 6 del Cura Italia) per contenere la linea dei possibili contagi con familiari conviventi.
Comitato paritetico di verifica. «Con azienda sanitaria, sindacati e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza: per verificare l’applicazione delle misure organizzative e sanitarie. Dall’inizio della crisi ci vengono fornite informazioni parziali e non tempestive, ma gli operatori hanno il diritto di essere rappresentati e conoscere le misure che li riguardano. Il protocollo nazionale va in questa direzione, occorre adottarlo anche qui».
Risorse. «Bene le donazioni che anche la Cgil sta organizzando, ma serve sapere quanto si sta stanziando a livello provinciale anche in rapporto a quanto messo in campo a livello nazionale». Personale in ferie. «Sono contraddittorie alcune misure, come il rientro di personale in pensione mentre, in alcune unità, altri sono invitati a stare in ferie. È il caso dei poliambulatori chiusi in cui il personale non viene impiegato in aiuto ai colleghi ospedalieri. Alla procreazione medicalmente assistita di Arco, alcuni lavoratori sono stati spostati a fare turni in una semivuota cardiologia. Stesso discorso per le strutture private: c’è bisogno di un’azione coordinata pubblico - privato per gestire al meglio le professionalità presenti».