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Emergenza Coronavirus, anche per i servizi non differibili si attivi il lavoro a distanza

Sindacati preoccupati per la carenza di Dpi: il personale non può lavorare in condizioni di insicurezza

Questo pomeriggio c’è stato un incontro con l’Amministrazione provinciale, presenti il Dirigente generale del Dipartimento personale e affari generali dott. Silvio Fedrigotti e la Dirigente del Servizio per il personale, dott.ssa Stella Giampietro, i rappresentanti di UPIPA e del Consorzio dei Comuni, per l'illustrazione della Direttiva in corso di emanazione dalla PAT, in relazione a nuovo Decreto emanato dal Governo.

L’obiettivo principale di tale norma è la salvaguardia della salute di tutti i cittadini: si favorisce quindi in modo organico il lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro per tutti, con un passo avanti nella soluzione da noi auspicata sin dal principio. Per coloro che non potranno lavorare in smart working per ragioni tecniche o per la differibilità dei servizi cui è sono preposti è prevista la reperibilità da domicilio con osservanza del normale orario di lavoro, previo smaltimento delle ferie pregresse degli anni precedenti, permessi etc.

Questo è ciò che abbiamo chiesto con forza fin dal primo minuto come gestione dell'emergenza.

Oggi abbiamo avuto su questo le prime risposte, favorite dalle norme contenute nel D.L. 18 marzo.

Abbiamo inoltre chiesto verifiche approfondite sulla questione dei DPI per gli operatori, in particolare per OSS e infermieri delle Apsp, per Polizia Locale e assistenti domicilari, come anche sulla sanificazione degli ambienti di lavoro. La mancanza dei DPI non può determinare  l'assenza di condizioni di sicurezza per il personale chiamato a svolgere servizi essenziali sul territorio.

Sull'individuazione delle attività indifferibili deve essere considerato prioritario l'obbligo di lasciare a casa le persone per contenere il contagio: è un'emergenza sanitaria e come tale va trattata. Occorre ridurre al minimo i servizi per garantire il lavoro degli operatori in prima linea, sanitari, socio sanitari e socio assistenziali in testa. In tal senso abbiamo chiesto di costituire un tavolo permanente con PAT, Consorzio dei Comuni e Upipa, in analogia a quanto previsto dal

Protocollo sottoscritto a livello nazionale tra OOSS Confederali e Organizzazioni datoriali, per monitorare l'omogeneità nell'applicazione delle direttive organizzative e sanitarie.

 

TRento, 18 marzo 2020

 

 

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