Coronavirus, addette alle pulizie in prima linea in ospedale
Filcams e Fisascat: lavoratrici pagate 7 euro lordi l’ora che in questi giorni fanno un enorme lavoro. Anche a loro tutti i dispositivi di sicurezza
Ore su ore di straordinario, doppi turni, giorni di riposo che saltano, la novità dei turni di notte. Il tutto con la paura costante di poter essere esposte al contagio. E’ questa la situazione in cui si trovano molte delle addette alle pulizie e alla sanificazione degli ospedali e delle case di riposo trentine. La preoccupazione è particolarmente alta per chi opera nei reparti di malattie infettive e rianimazione di Rovereto e ad Arco, ma anche a Trento e negli altri presidi ospedalieri la tensione si fa sentire. “Anche queste addette sono in prima linea di fronte all’emergenza coronavirus – dicono Paola Bassetti, della Filcams del Trentino e Francesca Vespa della Fisascat -. Queste lavoratrici spesso invisibili, che vengono pagate solo 7 euro lordi l’ora non si tirano indietro neanche adesso. E’ indispensabile, però, che a tutte loro siano dati i dispositivi di sicurezza, che ci sia massimo rispetto delle misure di sicurezza per tutelare anche la loro salute. Non accetteremo che anche in questa situazione di grave emergenza siano considerate lavoratrici di serie B. Stiamo monitorando con attenzione tutte le situazioni. Nessuna polemica, ma senso di responsabilità da parte di tutti”.
Sono circa 1.500 le persone impegnate nelle attività di pulizia e sanificazione degli ospedali e delle case di riposo in Trentino; 800 solo negli ospedali. “Svolgono compiti essenziali e delicatissimi – continuano le sindacaliste -. Purtroppo anche per molti di loro mancano le mascherine e la paura di essere contagiate, di portare il virus ai loro familiari è tanta. Nonostante tutto anche queste lavoratrici, di cui poco ci si ricorda, stanno dimostrando una grande senso di responsabilità. Ci auguriamo si faccia altrettanto da parte delle aziende che gestiscono gli appalti e da parte delle Provincia quando sarà chiamata a rinnovare la gara d’appalto per l’affidamento del servizio. Anche senza di loro le strutture sanitarie funzionerebbero peggio”.
Filcams e Fisascat chiedono di accelerare in ogni modo possibile con la distribuzione di tutti i dispostivi di sicurezza. “Siamo consapevoli delle difficoltà nel reperire questi materiali, ma il personale delle pulizie e della sanificazione non può esserne sprovvisto dal momento che opera in ambiante sanitario ad alto rischio.”, insistono Bassetti e Vespa che allineandosi alle richieste avanzate a livello nazionale chiedono anche che tutto il personale degli appalti che opera nelle strutture sanitarie sia anche formato adeguatamente al pari dei dipendenti diretti su come prevenire il contagio.