NEWS

Emergenza Coronavirus, un’azione congiunta per il turismo

Sindacati e associazioni datoriali in campo per tutelare lavoro e imprese attraverso il Fondo di Solidarietà

Emergenza Coronavirus, un’azione congiunta per il turismo

Il mondo delle imprese e dei sindacati risponde compatto all’emergenza coronavirus che sta creando non pochi problemi al turismo trentino. Si è riunito oggi per la prima volta il gruppo permanente per il settore turistico, che dovrà affrontare gli effetti dell’epidemia sul sistema ricettivo e della ristorazione. “Un incontro positivo – lo definiscono i segretari generali della Filcams, della Fisascat e della Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher – perché si è deciso di attivare da ora in avanti un’azione congiunta tra imprese e sindacati per fronteggiare gli effetti negativi che il diffondersi del coronavirus sta producendo anche sulla nostra economia turistica, sia in termini di disdette delle prenotazioni sia di tenuta dell’occupazione”.

All’incontro, convocato dalla Provincia, erano presenti oltre ai sindacati tutte le associazioni datoriali del settore, gli assessori provinciali Roberto Failoni e Achille Spinelli, il Fondo di Solidarietà trentino e Inps. “Abbiamo concordato sulla necessità di attivare subito le misure previste dal Fondo di solidarietà trentino che permetteranno di estendere la copertura della cassa integrazione a tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto, anche quelli che hanno un contratto stagionale e a tutte le imprese trentine con almeno un dipendente. Questo garantirà continuità di reddito agli addetti, ma rassicurerà anche le imprese che stanno affrontando un momento complesso, mitigando gli effetti di questa crisi. Verranno messe a disposizione risorse che sono delle imprese e dei lavoratori e che sono pensate non esclusivamente, ma anche, per dare risposte a situazioni come quella che stiamo affrontando”, hanno proseguito i sindacalisti.

Il Fondo ad oggi ha una dotazione di i 14 milioni di euro sul suo bilancio, risorse in grandissima parte frutto dei versamenti di 54.000 lavoratrici e lavoratori del terziario e di 8.700 aziende trentine del settore. Di fatto il Fondo permette l’accesso alla cassa integrazione ai dipendenti di datori di lavoro privati, a prescindere dalla consistenza dell’organico, che occupano almeno il 75% dei propri dipendenti in unità produttive insediate sul territorio della provincia di Trento, per lo più di settori quali il commercio, il turismo ed i servizi. Sono destinatari i lavoratori di tali settori oltre a quelli degli impianti a fune.



E’ importante inoltre che le aziende evitino azioni unilaterali di disdette anticipate dei contratti che producono danno ai loro dipendenti.

Filcams, Fisascat e Uiltucs ribadiscono infine che quello di oggi, che ha visto il coinvolgimento di tutte le parti sociali, è il metodo giusto per affrontare i problemi e trovare soluzioni. “Non si può pensare, come sembrava volesse fare la giunta provinciale in un primo momento, di affrontare queste criticità tenendo fuori il mondo del lavoro. Anche l’apporto del sindacato è stato fondamentale”.

 

 

 

TORNA SU