Coronavirus, preoccupazione per l’occupazione dei funiviari
Montani (Filt): c’è il rischio di una recesso anticipato dei contratti. Si attivi subito il Fondo di solidarietà per tutelare gli addetti. Per garantire la salute di lavoratori e turisti funivie e cabinovie sanificate quotidianamente
C’è preoccupazione tra i lavoratori del fune per le conseguenze legate alla diffusione del corona virus in Italia. Le disdette di molti turisti, soprattutto dall’estero, rischia di pesare fortemente anche sugli impianti di risalita trentini, con il rischio di una disdetta anticipata dei contratti stagionali, che rappresentano i due terzi dei 1.300 occupati del settore.
L’attenzione è alta anche sul fronte della tutela della salute dei lavoratori e dei turisti che usano gli impianti della nostra provincia: le società, di concerto con Anef e su sollecitazione anche del sindacato, stanno mettendo in atto tutte le misure necessarie, sanificando e igienizzando in primis cabinovie e funivie, che sono dunque sicure.
“Il vero problema sono la paure, in larga parte ingiustificate, che hanno fatto piovere in quasi tutte le località sciistiche del Trentino, una raffica di disdette da parte, soprattutto, di turisti stranieri e scolaresche – fa notare il segretario della Filt trentina Stefano Montani -. Il problema che ci troverà ad affrontare, se l'emergenza non dovesse rientrare è principalmente, di tipo occupazionale”.
La maggioranza del personale degli impianti di risalita ha infatti un contratto stagionale, che normalmente termina a marzo. “C’è l’oggettivo rischio di un recesso anticipato – ammette Montani -. Per questa ragione, per tutelare il reddito dei lavoratori, è indispensabile attivare tutte le misure previste dal Fondo di solidarietà trentino che ricordiamo copre anche i lavoratori stagionali”.
Non va dimenticato, inoltre, che l'economia di molte vallate si basa sul turismo d'alta quota, sia esso estivo od invernale, e che il settore del trasporto a fune per ogni occupato ne genera, mediamente, altri 5 nell'indotto: dagli hotel, alla ristorazione, agli affittacamere, ai maestri di sci e al noleggio attrezzatura.
Un problema che non può essere delegato alle sole società funiviarie e fatto pagare ai loro dipendenti con la rescissione anticipata del contratto, ma che necessità della regia e di interventi dell'Ente Pubblico. Per questa ragione la Filt ha già chiesto questa mattina un incontro urgente con l’assessore Failoni.