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Comunità di Valle, la riforma deve essere condivisa

Cgil Cisl Uil: al di là delle promesse elettorali non si sa nulla delle intenzioni della giunta. Non si può riformare l’assetto istituzionale senza coinvolgere territori e parti sociali

Riforma delle Comunità di Valle, questa sconosciuta. Verrebbe da pensare così se non fosse per le informazioni che in modo estemporaneo e del tutto disorganico l’assessore Gottardi dà di tanto in tanto. Apprendiamo oggi che la riforma dovrebbe essere conclusa alla fine di quest’anno e ad oggi non è stato avviato nessun dialogo con le parti sociali né con i territori”. Cgil Cisl Uil non nascondono il loro stupore di fronte all’ipotesi che da maggio prossimo fino al completamento della riforma le comunità di Valle siano rette da commissari. “Ridefinire l’assetto istituzionale del Trentino, i rapporti tra Provincia, comuni ed enti intermedi, è una questione di importanza fondamentale, che ha ricadute significative anche sull’economia e sui lavoratori che operano nelle amministrazioni ai vari livelli – sottolineano con rammarico i segretari Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Pensare di farlo senza aver aperto, almeno fino a questo momento, alcun dialogo con i territori e le parti sociali è inconcepibile. Non si può disegnare una riforma di questa entità senza un percorso condiviso”.

Perplessità, quelle delle tre confederazioni, che in realtà non sono un’eccezione. Lo stesso Consorzio dei Comuni ha criticato recentemente l’ipotesi di riforma, puntando il dito proprio sulla scarsità di informazioni e l’assenza di coinvolgimento. L’unica certezza, quasi un mantra ripetuto dalla campagna elettorale, è che si vogliono superare le Comunità di Valle. Come ciò dovrà avvenire e in quale quadro verranno definiti i rapporti tra Provincia, amministrazioni comunali e comunità resta un rebus.

E anche sulle ipotesi di affidare la guida delle Comunità a dei commissari dopo le elezioni amministrative stupisce i sindacati. “Le Comunità di Valle hanno importanti compiti politici. Si pensi solo alle competenze in ambito socio-assistenziale. Da qui a giugno dell’anno prossimo dovranno essere affidati servizi per 90 milioni euro. Come si procederà se non c’è un organismo politico che assume le decisioni? I commissari si faranno carico di questa responsabilità?”, incalzano i tre segretari.

Per queste ragioni Cgil Cisl Uil invitano la giunta provinciale ad aprire nel più breve tempo possibile un tavolo di confronto con i territori e le parti sociali.

 

 

 



 

 

Trento, 11 febbraio 2020

 

 

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