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Pulizie, Comune pronto a rinunciare all’appalto in convenzione

Sindacati: importante scelta di campo a tutela della lavoratrici. Adesso però il presidente Fugatti esca allo scoperto e ritiri la maxi-gara che mortifica il lavoro

Il Comune di Trento è pronto a rinunciare all’appalto in convenzione costruito dall’Apac per le pulizie degli enti locali, facendo un proprio bando di gara che preveda una clausola sociale forte, che tuteli il mantenimento delle condizioni economiche e contrattuali nel cambio appalto, garantendo dunque in modo migliore le lavoratrici. Lo hanno assicurato questa mattina il sindaco Alessandro Andreatta e la direttrice generale Chiara Morandini all’incontro con Filcams e Fisascat. Palazzo Thun ha anche annunciato che la sospensione del bando ponte, che scade oggi, verrà prorogata fino al prossimo 6 marzo. Entro questa data infatti, si saprà se il Governo deciderà di impugnare la norma provinciale votata insieme alla legge di stabilità e che consente alle pubbliche amministrazioni locali di andare in autonomia sulle gare d’appalto, sganciandosi da Apac. “Finalmente l’amministrazione comunale ha preso una chiara posizione politica – fanno notare Paola Bassetti e Francesca Vespa -. Dopo sei mesi di pressioni, confronti e mobilitazioni il Comune ha compreso le ragioni delle lavoratrici e assume la scelta importante di tutelare queste settanta addette”.

La partita, però, è tutt’altro che chiusa. Sull’orientamento di Palazzo Thun pesa infatti la maxi-gara provinciale. Se quel bando in convenzione non venisse ritirato e si procedesse all’aggiudicazione il Comune di Trento avrà le mani legate. “A questo punto è indispensabile che la giunta provinciale e il presidente Fugatti assumano una posizione chiara sul maxi appalto, dando anche attuazione all’ordine del giorno del Consiglio provinciale che prevede di individuare tutte le strade per tutelare i lavoratori e le lavoratrici che sono coinvolte nelle procedure di gara avviate prima della nuova legge sugli appalti”, insistono le sindacaliste.

La richiesta di Filcams e Fisascat è netta: revocare il bando o quanto meno il lotto 3. “La questione non è chi ha scritto quel bando e chi c’era al governo della Provincia. A noi interessa tutelare le lavoratrici e i lavoratori che con quella gara verrebbero fortemente penalizzati. Il presidente dia coerenza al suo impegno”, concludono Bassetti e Vespa.

 

 

 

 

 

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