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Bonus bebè e nidi, gli 8 milioni di risparmi devono restare alle famiglie

Cgil Cisl Uil contro la giunta: basta sfuggire al confronto. Finora hanno costruito solo provvedimenti per alimentare il consenso, con minima efficacia

Meglio tardi che mai. Finalmente la giunta provinciale si è accorta che le misure del pacchetto famiglia nazionale, bonus bebè e sconti sulle rette dei nidi, non sono immediatamente cumulabili con le analoghe misure provinciali. Adesso, però, pretendiamo garanzie sulle risorse risparmiate. Quei soldi devono restare alle famiglie”. Lo dicono i tre segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti rivendicando il fatto che da mesi i sindacati confederali insistono sulla necessità di trovare una strada per armonizzare gli interventi ed evitare un inutile spreco di risorse provinciali. Ed è proprio sulle risorse che si concentra l’attenzione delle tre sigle sindacali. La direzione su cui muoversi per i sindacati è chiara da tempo: i risparmi devono servire ad aumentare le deduzione del reddito da lavoro femminile. E’ solo incentivando l’occupazione delle donne che si sostiene in maniera concreta e dimostrata la famiglia e la natalità. La giunta dimostri di avere a cuore il futuro della nostra comunità, al di là degli slogan di facciata, e apra un confronto serio e costruttivo con le parti sociali”.

Confronto che fino ad oggi è mancato totalmente nonostante le richieste avanzate dalle tre confederazioni, a ottobre e a dicembre. “In oltre un anno di governo Fugatti abbiamo imparato che l’Esecutivo ha paura di confrontarsi con i sindacati. I fatti, però, dimostrano che i provvedimenti adottati in solitaria, almeno sul piano delle misure sociali, si sono dimostrati scatole prive di contenuto. Riteniamo più vantaggioso per il Trentino riprendere il metodo di un confronto serio sulle politiche per la crescita e la coesione sociale. Il presidente Fugatti ne prenda atto e ci convochi”.

Sullo sfondo resta comunque la consapevolezza che la sospensione dei provvedimenti locali per evitare la sovrapposizione con i bonus nazionali resta solo una soluzione tampone. “Si risolve questo caso specifico, ma tra un anno con la prossima legge di bilancio statale potremmo ritrovarci al punto di partenza con un’altra misura. La Giunta dimostri di voler salvaguardare le competenze della nostra Autonomia e lavori in modo serio alla costruzione di un accordo quadro con Roma”, concludono i sindacalisti.

 

 

 

 

Trento, 30 gennaio 2020

 

 

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