Politiche del Lavoro, il nodo sono le risorse mancanti
Cgil Cisl Uil ribadiscono la posizione critica sul nuovo documento di interventi “Si apra un confronto serio per dare risposte ai lavoratori e ai cittadini”
“Il nuovo documento di interventi sulle politiche del lavoro non è carente tanto nei contenuti quanto nelle risorse che devono rendere concrete le misure. Se non ci sono soldi che finanziano gli interventi siamo di fronte ad una serie di buoni propositi”. Cgil Cisl Uil ribadiscono così le ragioni della loro astensione sul testo che individua le strategie e gli strumenti per sostenere l’occupazione nei prossimi anni. “Quella di assumere impegni senza stanziare da subito i fondi necessari ad attuarli è nella filosofia di questa giunta provinciale – sottolineano Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi, che rappresentano le tre confederazioni in Commissione provinciale per l’impiego -. Ai lavoratori e ai cittadini, però, servono certezze non promesse. Oggi le certezze sono che mancano poco meno di 5 milioni di euro al bilancio di Agenzia del Lavoro, che alcuni interventi sono stati cancellati e altri ridotti. E sono insufficienti anche le risorse per la formazione continua dei lavoratori, mentre attendiamo ancora un reale potenziamento del personale di Agenzia e dei centri per l’impiego. In questo modo si rende più fragile il sistema a svantaggio, soprattutto dei soggetti più deboli e maggiormente esposti alle ripercussioni negative delle dinamiche del mondo del lavoro”.
E di fronte all’impegno della giunta provinciale di reperire le risorse a partire dal prossimo assestamento di bilancio Cgil Cisl Uil invitano ancora una volta l’Esecutivo Fugatti ad aprire un confronto serio e di merito con le parti sociali, sia sulle politiche per l’occupazione sia sulla riforma degli incentivi alle imprese. “La risposta ai bisogni dei lavoratori e dei cittadini non può mai venire dal mero taglio delle risorse. Vanno cercate soluzioni ai problemi. Come sindacato sia disposti a fare responsabilmente la nostra parte”, concludono i tre sindacalisti.
Trento, 24 gennaio 2020