Portierato Opera Universitaria, nuovo appalto sulla pelle dei lavoratori
Bassetti (Filcams): scelta inaccettabile, siamo pronti a mobilitarci per difendere il diritto ad un lavoro dignitoso
“Cambia il committente, ma non cambia l’esito: il ribasso con il quale è stato assegnato il nuovo appalto ponte dell’Opera universitaria per il servizio di portierato e vigilanza negli studentati potrebbe tagliare i salari dei lavoratori, che ancora una volta rischiano di pagare sulla loro pelle la scelta di esternalizzare i servizi al solo scopo di ridurre i costi”. Lo dice Paola Bassetti segretaria generale della Filcams del Trentino che segue gli undici lavoratori che si occupano di questi servizi e che con il cambio di appalto potrebbero dover fare i conti con riduzione di stipendi.
L’Opera universitaria, in attesa dell’assegnazione del maxi appalto Apac sulle pulizie, ha costruito un bando ponte che sulla carte tutela il passaggio dei lavoratori alle medesime condizioni di quelle attuali. Il capitolato riconosceva, inoltre, maggior peso all’offerta tecnica, escludendo il massimo ribasso. Peccato che nella realtà le cose siano andate in modo diverso: tutti i partecipanti alla gara, infatti, si sono omologati sulle richieste tecniche. Così a fare la differenza è stato il prezzo, e quella dell’Opera Universitaria è diventata nei fatti una gara al massimo ribasso. “Non accettiamo in alcun modo che il ribasso, peraltro molto elevato, ricada sui lavoratori. E’ gravissimo che a presentare offerte di questo tipo, che fanno margini solo sul costo del lavoro, siano delle cooperative – insiste Bassetti -. In questo caso inoltre la coop Aurora che si è aggiudicata l’appalto è una cooperativa di tipo 2, quelle che occupano soggetti svantaggiati. Tutto questo è assolutamente inaccettabile”.
Per questa ragione Filcams è pronta a mobilitare i lavoratori del portierato. “Aprire subito un confronto per evitare che gli addetti subiscano le conseguenze di queste scelte assurde. Se, però, non si trovasse un accordo che riconosce garanzie di parità di trattamento siamo pronti a mobilitarci”, conclude Bassetti.
Trento, 15 gennaio 2020