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Concorso docenti, si rischia di partire in ritardo

Mazzacca (Flc): c’è grande attesa tra gli insegnanti precari e allungare i tempi lascia irrisolti molti problemi

 

Positivo che la Giunta provinciale abbia deciso finalmente di indire il concorso per i docenti delle scuole superiori. E’ preoccupante, però, che non si sia alcuna certezza sulle date. Peggio, che si rischi di andare alla fine del 2020. In netto ritardo con quanto accadrà a livello nazionale”. Lo sostiene Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil del Trentino. “Tra gli insegnanti precari c’è grande attesa per il nuovo concorso come dimostra anche l’ampia adesione che abbiamo avuto al corso di preparazione della nostra associazione, Proteo: quasi duecento iscritti. Ci sono materie di insegnamento, in particolare nell’ambito tecnico-scientifico, dove le graduatorie sono ormai esaurite e dunque non si trovano insegnanti. Posticipare la data del concorso rispetto a quanto avverrà a livello nazionale vuol dire posticipare la soluzione a questo problema. E’ assolutamente privo di senso”.

Nel resto d’Italia il nuovo concorso per gli insegnanti dovrebbe essere pubblicato tra fine inverno e inizio primavera; in provincia di Trento, stando a quanto dichiarato dall’assessore Bisesti sulla stampa, il nuovo bando è previsto non prima di settembre 2020. Se questa scelta verrà confermata si rischia che molti docenti si stabilizzino nel resto d’Italia e dunque non siano disponibili sul nostro territorio, o al contrario si potrebbe avere un numero elevato di candidati al concorso perché le persone potrebbero decidere di concorrere ad entrambi i bandi. Ciò che è più preoccupante, però, è che spostando la data del concorso trentino alla seconda parte dell’anno con certezza il nuovo anno scolastico presenterà gli stessi problemi di quello in corso, in termini di reperimento di docenti e dunque di assicurare agli studenti continuità didattica.


“E’ come se la Provincia non si rendesse conto di questi problemi – prosegue Mazzacca -. Ancora una volta, come è già stato per il rinnovo del contratto, quest’amministrazione e questo assessorato tendono ad agire solo sotto la spinta di necessità date dal piano nazionale, dimostrando di non avere un disegno per il mondo dell’istruzione e della formazione trentina. E’ come se si fosse immersi in una strana calma, che non genera però alcuna discussione”.

 

Al contrario, secondo il sindacato di Via Muredei, è opportuno che la Provincia di Trento si riappropri della propria capacità di programmare e compiere scelte in autonomia, valorizzando quanto di buona viene deciso a livello nazionale, ma anche compiendo scelte innovative che possano essere anche di spunto per il resto del paese. “L’amministrazione deve ridefinire gli ambiti di autonomia e quelli di necessario raccordo con il sistema nazionale. Oggi non c’è più un confronto per “fare meglio”, ma per farsi trainare”, conclude Mazzacca.


 

Trento, 23 dicembre 2019

 

 

 

 

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