Musei e Soprintendenza, trenta lavoratori a rischio nei prossimi mesi
Galvagni (FP Cgil): senza una proroga delle stabilizzazioni si rischiano importanti carenza di organico
“Senza una proroga della norma provinciale sulle stabilizzazioni i musei trentini, Mart, Museo di San Michele e Muse e alla Soprintendenza, una trentina di lavoratori e lavoratrici rischiano di restare senza occupazione nei prossimi mesi, con gravi conseguenze anche nell’organizzazione e nei servizi erogati da questi enti”. A lanciare l’allarme è Stefano Galvagni, della Fp Cgil del Trentino. “Non si capisce perché anche in Trentino non si possa prorogare la legge sulle stabilizzazioni come sta avvenendo a livello nazionale – insiste Galvagni -. E’ da mesi che abbiamo posto la questione all’attenzione dell’assessore Bisesti e dei dirigenti provinciali per trovare una soluzione. Siamo ormai alla vigilia dell’approvazione della legge finanziaria e non si è mosso nulla. L’ultima chance per questi lavoratori è la manovra in discussione in queste ore. Senza un provvedimento saltano i posti di lavoro e anche i servizi che questi lavoratori e lavoratrici assicurano da anni con grande professionalità e competenza”.
Il nodo della questione è nel fatto che questo personale è stato inquadrato nel ruolo provinciale solo dal 1° gennaio di quest’anno e non entro il termine del 5 agosto 2018 come previsto dalla norma sulle stabilizzazioni nel pubblico impiego in Provincia, ma sono tutti lavoratori che prestano servizio da moltissimi anni. “La loro presenza è prevista nel fabbisogno strutturale degli enti, se non vengono confermati i posti restano vacanti. Non si tratta di creare nuovi posti di lavoro”.
Per il sindacato il tempo dei tentennamenti è finito e la giunta deve assumersi la responsabilità di una scelta coerente, se crede nelle potenzialità dei musei e nelle professionalità di chi ci lavora. “Abbiamo invece la sensazione che si sia un problema di comunicazione tra tecnici e politici”, aggiunge Galvagni.
Fp prende posizione anche di fronte alle affermazioni del presidente del Mart Vittorio Sgarbi. “Nessuno mette in discussione la competenza, l’impegno e la grande capacità innovativa con cui il presidente Sgarbi sta svolgendo il suo ruolo. Crediamo però che un analogo riconoscimento vada fatto anche all’impegno e alle professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici precarie. A volte si dimentica che lavorare in un contesto pubblico impone vincoli di procedure e adempimenti che vanno comunque rispettati. Questo non vuol dire non lavorare con impegno”, conclude Galvagni.