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Lavoro nero, dati preoccupanti anche in Trentino

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I dati che emergono dalle indagini della Guardia di Finanza ci restituiscono un’immagine preoccupante dell’occupazione in Trentino, in cui lavoro nero e irregolare sono tutto fuorché episodi sporadici. La situazione è preoccupante e richiede la massima attenzione da parte di tutti”. Lo dicono il segretario generale della Cgil del Trentino Franco Ianeselli e Maurizio Zabbeni, segretario della Flai la categoria che segue anche il comparto agricolo. “E’ evidente che nel nostro Paese, Trentino incluso, come aveva opportunamente sottolineato il segretario della Cgil Landini a Trento il problema non sono i “neri”, ma il lavoro nero, un fenomeno che continua ad essere diffuso”.

Diffusione che registriamo ogni giorno al sindacato, visto che anche nei nostri uffici si presentano diversi lavoratori per chiedere supporto per situazioni di irregolarità lavorativa o di lavoro in nero. “Per questa ragione siamo soddisfatti del lavoro fatto fino a questo momento con le forze dell’ordine, la Provincia, gli organismi ispettivi e le associazioni datoriali per l’avvio in Trentino di un protocollo che dovrà snellire gli aspetti burocratici rendendo più efficaci e rapide le azioni di prevenzione e controllo. Troppe volte si dimentica che il mancato rispetto delle regole danneggia i lavoratori, ai quali non vengono riconosciuti diritti e che spesso lavorano in condizioni di maggiore rischio anche per la sicurezza, ma anche le imprese oneste che subiscono un dannoso dumping sociale”, concludono Ianeselli e Zabbeni.

 

 

Trento, 27 novembre 2019

 

 

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