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Sicurezza sul lavoro, il Consiglio apre ad un tavolo tecnico

Oggi un minuto di silenzio per le vittime del lavoro

Sicurezza sul lavoro, il Consiglio apre ad un tavolo tecnico

Il Trentino ha fatto tanto sul piano della sicurezza, ma se i lavoratori continuano a morire e il numero di morti bianche raddoppia vuol dire che non si è fatto ancora abbastanza. Servono misure straordinarie per arginare questa emergenza, per potenziare la formazione nei posti di lavoro, per rendere più efficaci e capillari le azioni di prevenzione e soprattutto di controllo. E per fare tutto ciò servono maggiori risorse e più personale negli organi ispettivi. E’ quanto hanno ribadito questa mattina le referenti per la salute e la sicurezza di Cgil Cisl Uil del Trentino, Manuela Faggioni, Milena Sega e Marcella Tomasi, al presidente del consiglio provinciale, Walter Kaswalder, e ai rappresentanti delle forze politiche presenti in Consiglio.

I gruppi consiliari hanno raccolto la preoccupazione dei sindacati e hanno proposto di approfondire il tema in un tavolo tecnico da convocare all’inizio del 2020.

 

Fino a questo momento sono dodici i lavoratori che hanno perso la vita, più del doppio dello scorso anno. E sui posti di lavoro ci si continua ad infortunare – hanno spiegato le tre segretarie motivando l’urgenza del confronto anche con il mondo politico -. Il sindacato fa parte del Tavolo provinciale sulla salute e la sicurezza e in quella sede presentiamo proposte e progetti. Tutto ciò, però, richiede tempi lunghi, invece il mondo del lavoro ha bisogno di risposte immediate e di un’assunzione di responsabilità da parte di tutti per trovare risposte efficaci e quindi stanziamenti adeguati di risorse”.

Cgil Cisl Uil hanno messo l’accento anche sul grave problema della carenza di personale negli organismi di controllo provinciali, Servizio Lavoro e Uopsal. “Oggi gli ispettori sono trenta su tutto il territorio e diversi di loro sono impegnati in funzioni amministrative negli uffici. E’ difficile pensare di poter fare prevenzione e controlli in modo efficace con queste risorse umane. Serve assolutamente un potenziamento del personale”, hanno detto Faggioni, Sega e Tomasi.

 

I sindacati,anche, hanno posto l’accento su alcuni temi critici che se non affrontanti con misure adeguate e in tempi brevi sono destinati a peggiorare i dati su gli infortuni, l’invecchiamento della forza lavoro (i lavoratori sopra i 55 anni raddoppieranno nei prossimi dieci anni) con la crescita del rischio salute e sicurezza, i problemi legati al cambiamento climatico che mettono a rischio il territorio e nello stesso tempo espongono i lavoratori a operare anche in condizioni climatiche estreme, troppo caldo o troppo freddo. Infine la partita del ricollocamento delle persone che hanno subito un infortunio all’interno del posto di lavoro. “I temi sono tanti e complessi, ma è indispensabile cominciare ad affrontarli comprendendo finalmente che la sicurezza non è un costo, ma un investimento”.

 

 

 

 

 

Trento, 28 novembre 2019

 

 

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