Assistenza e sociale. Cgil Cisl Uil: “Fugatti si dimentica di chi lavora nel terzo settore”
Nel bilancio 2020 mancano le risorse per coprire gli aumenti del ccnl cooperative sociali rinnovato dopo 8 anni senza un aumento. “Così la Giunta disattende una legge che ha appena fatto approvare”.
Un paradosso, quasi una presa in giro. Così vivono le lavoratrici ed i lavoratori dell’assistenza il silenzio con cui la Giunta provinciale, anche stamane nelle audizioni della quarta commissione promosse dal Consiglio provinciale sugli affidamenti dei servizi socio-assistenziali, risponde alla richiesta di incrementare gli stanziamenti sul sociale anche solo per coprire gli aumenti di stipendio dei 9 mila addetti delle cooperative sociali.
“Nel bilancio del 2020 - spiegano i sindacalisti di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Marcella Tomasi - mancano risorse per rispondere ai bisogni della cittadinanza e coprire i costi di gestione. Il protocollo di finanza locale lo conferma: rispetto all’anno passato la manovra finanziaria targata Lega non stanzia neppure un euro in più di trasferimenti alle Comunità di Valle che hanno competenza diretta nelle politiche sociali. Ma il contratto di lavoro nel frattempo è stato rinnovato dopo ben 8 anni di attesa e gli aumenti devono essere coperti da risorse provinciali. Lo dice la legge sugli appalti che il presidente Fugatti, almeno a parole, ha voluto migliorare per tutelare maggiormente i lavoratori”.
La denuncia dei sindacati riguarda proprio l’applicazione dell’ormai famoso articolo 32 della legge provinciale sui contratti, che proprio la Giunta provinciale recentemente ha rivisto con un disegno di legge sulle clausole sociali approvato poche giorni fa in Consiglio provinciale. Il comma 1 di quell’articolo prevede che gli enti pubblici debbano riconoscere ai lavoratori in appalto le retribuzioni previste dai contratti collettivi nazionali e territoriali di riferimento e valorizzare appieno le professionalità riconoscendone gli adeguati inquadramenti.
“Se la Giunta - incalzano Cgil Cisl Uil del Trentino - non stanzia risorse adeguate a rivedere i regimi tariffari per garantire i trattamenti previsti dai contratti, significa che sta disattendendo una norma che essa stessa, solo due settimane fa, ha approvato. Fugatti così si dimentica delle lavoratrici e dei lavoratori del terzo settore e di tutte le cooperative sociali che ogni giorno offrono i loro servizi a disabili, ragazzi e famiglie in difficoltà, anziani”.
I sindacati quindi chiedono di porre mano alla legge stabilità ed individuare le risorse necessarie per coprire gli aumenti contrattuali che a regime potrebbe superare una cifra complessiva di 4,5 milioni di euro annui. L’aumento medio previsto dal nuovo contratto nazionale è pari al 5,5%. Gli affidamenti di servizi assistenziali da parte di Provincia e Comunità di Valle al terzo settore e alle cooperative sociali oscillano tra i 90 e i 95 milioni di euro ogni anno. Come detto, nel settore operano quotidianamente circa 9 mila lavoratrici e lavoratori.
“Il presidente Fugatti e l’assessora Segnana - concludono Grosselli, Pomini e Tomasi - non perdono occasione per sottolineare l’importanza del terzo settore per il welfare provinciale. Ma se è davvero così passino dalle parole ai fatti: garantiscano gli stipendi di chi opera in nome e per conto della Pubblica amministrazione nel settore socio-assistenziale. Altrimenti significa che la Giunta sta facendo cassa sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente operano per l’inclusione sociale di ragazzi allontanati dalle proprie famiglie e assistono donne vittime di violenza, uomini con dipendenze, persone non autosufficienti”.
Trento, 14 novembre 2019