Bilancio, inaccettabile non prevedere risorse per i contratti pubblici
Incontro tra i sindacati e l’assessore Spinelli. Parte la mobilitazione Il 22 novembre assemblea unitaria di tutti i lavoratori e le lavoratrici
Si è tenuto questa mattina l’incontro in Provincia per il rinnovo del CCPL delle Autonomie Locali. l’Assessore Spinelli, in sostituzione di Fugatti, ha confermato l’assenza di risorse per il triennio 2019/2021. Uniche poste sul tavolo, l’indennità di vacanza contrattuale – dovuta in forza di specifiche previsioni contrattuali e non certo per concessione della Giunta – e un contributo del 50% (37,50 euro) per l’iscrizione dei familiari dei dipendenti pubblici al Sanifonds. Questo perché le manovre di bilancio – a partire dall’attuale – devono mirare ad una ripresa e ad uno sviluppo economico sul territorio che ha registrato un rallentamento negli ultimi dieci anni, soprattutto nei confronti del vicino Alto Adige.
Dunque, questa Giunta pensa che per i pubblici dipendenti il “recente” rinnovo dei contratti per il 2016/2018, dopo ben otto anni di blocco, possa bastare. La stessa Giunta pensa poi che il rilancio del Trentino passi attraverso tutte le categorie produttive, cui in qualche modo si è dato risposta con la manovra illustrata alle parti sociali, ma non certamente attraverso la valorizzazione della sua P.A., che non merita neppure l’adeguamento dei salari dei propri dipendenti per la tenuta del potere d’acquisto.
Tutto ciò è inaccettabile! Che si ritenga – dopo un “buco” previdenziale e retributivo di otto anni, non recuperato e non recuperabile, subito dai pubblici dipendenti - di continuare con il blocco dei contratti, senza risorse neppure parziali, è una scelta politica chiara che contrasteremo in tutti i modi.
Così Luigi Diaspro - Fp Cgil, Beppe Pallanch - Cisl Fp e Marcella Tomasi Uil - Fpl.
Il CCPL 2016/2018 rappresenta solo il primo tassello per la ricostruzione di un sistema gravemente danneggiato dal lungo blocco contrattuale, cui occorre dare continuità per conseguire una prospettiva di innovazione, valorizzazione del ruolo degli addetti e qualità dei servizi. Non solo di rinnovo c’è bisogno, ma occorre mettere mano al riordinamento professionale e al sistema di classificazione: le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori vanno riconosciuti e valorizzati – dopo oltre vent’anni - attraverso un adeguato aggiornamento delle declaratorie con cui riconoscere professionalità ma anche differenze, in un’ottica generale di sistematizzazione dell’intero comparto, evitando risposte parziali e conservando l’unicità dei Contratti Collettivi di riferimento. Occorre inoltre comprendere il futuro assetto istituzionale, con particolare riferimento alle Gestioni Associate per le quali i lavoratori in questi anni sono stati chiamati a responsabilità e carichi di lavoro straordinari ma in assenza di una strategia certa. Come pure occorre chiarezza sul percorso di stabilizzazione del precariato e del piano assunzionale annunciato, che deve dare risposte ai precari storici della P.A. trentina e favorire il necessario turn over dovuto alle tante uscite per pensionamenti.
L’assenza di risorse sul contratto rappresenta quindi una precisa scelta politica che i lavoratori valuteranno adeguatamente, visto che sono loro a dover scontare in buona sostanza la progressiva futura riduzione di risorse nel bilancio provinciale. Parlare di sola vacanza contrattuale - pari a pochi euro mensili – vuol dire irridere i lavoratori pubblici, visto che l’istituto della vacanza contrattuale dovrebbe essere attivato automaticamente in caso di ritardi nel rinnovo del contratto, ma a partire dal mese di aprile! Ribadiamo ancora una volta che a livello nazionale le risorse sono state incrementate di un ulteriore miliardo, per complessivi 2,775 miliardi, mentre nel vicino Alto Adige è stato stanziato il 4,8% oltre all’aumento generalizzato del buono pasto a 7 euro.
La pazienza delle lavoratrici e dei lavoratori non è infinita, l’aver assicurato in questi lunghi otto anni servizi di qualità sul territorio, a dispetto della carenza di personale per il blocco delle assunzioni, blocco delle retribuzioni e delle progressioni, carichi di lavoro esorbitanti, turni nei giorni di riposo, non autorizza a pensare che l’alto senso del dovere e del servizio sinora manifestato dai dipendenti pubblici trentini possa continuare.
Partiremo pertanto con iniziative di mobilitazione, con la convocazione di una prima assemblea unitaria per il 22 novembre presso la Sala della Cooperazione in Via Segantini: i lavoratori dei comparti pubblici faranno sentire la propria voce, affinché si affermi il valore del proprio ruolo e del proprio lavoro.