Industria 2018. Ianeselli: “Dati positivi, ma serve una spinta su innovazione e crescita”
Presentata oggi l'indagine sui bilanci di 108 aziende del secondario: fatturato e utile ancora in salita, ma a ritmo più lento
E’ ancora vento in poppa per le industrie trentine. L’indagine sui bilanci condotta dalla Cgil su un campione rappresentativo di realtà del secondario evidenzia nel 2018 una crescita di tutti gli indicatori di redditività, compreso fatturato e utile. In particolare i ricavi aumentano del 3,8 per cento, l’utile segna un avanzamento del 4,8 per cento.
L’incremento, però, rispetto all’anno precedente subisce un rallentamento. Un segnale che, se rapportato agli attuali andamenti della crescita anche nazionale, può essere letto come un primo monito verso una fase più generale di stasi dell’economia. In questo quadro con una dinamica dunque ancora buona, ma non sufficientemente stabile diventa essenziale, secondo la Cgil del Trentino, mettere in campo investimenti che sostengano l’innovazione e la crescita, guardando al medio termine. Da qui l’appello alla giunta provinciale perché in fase di definizione della prossima manovra economica stanzi risorse adeguate per sostenere la crescita e l’innovazione.
“In questo primo anno di governo la giunta di centrodestra - ammette il segretario generale Franco Ianeselli – è stata più impegnata nell’elaborazione di provvedimenti discriminatori, più attenta ad alimentare la propaganda che a guardare ai problemi reali. Negli ultimi mesi, però, ha varato alcuni provvedimenti sulla tutela negli appalti, in attesa di conferme, e sta rivedendo alcuni tra errori degli interventi nel sociale, accogliendo finalmente alcune delle proposte che arrivano dal sindacato. Ci aspettiamo ora scelte coraggiose per sostenere la crescita e l’innovazione”. Un ambito di azione in cui il sindacato rivendica il proprio ruolo di proposta.
Il primo banco di prova sarà il confronto sulla nuova legge di bilancio provinciale. “Un buon punto di partenza condiviso può essere la Carta di Rovereto sulla ricerca. Quel che deve prevalere è una strategia di lungo periodo che, per quanto ci riguarda deve essere centrata sulla formazione continua dei lavoratori e sulla loro partecipazione nelle scelte aziendali. Anche in un periodo dove lo "spirito dei tempi" induce a pensare al solo consenso immediato, bisogna avere la responsabilità di costruire interventi che guardino al futuro”.
I dati del Rapporto Cgil evidenziano anche una buona tenuta dell’occupazione, con un lieve incremento trasversale a tutti i settori. “Anche su questo fronte serve massima attenzione – prosegue Ianeselli -. Non è sufficiente far crescere il numero di occupati, ma bisogna investire sulla creazione di un’occupazione di qualità, sia in termini di stabilità che di condizioni economiche. E’ solo facendo crescere la qualità dell’offerta di lavoro, oltre che il numero dei posti, che si potranno mantenere sul nostro territorio professionalità elevate. La questione oggi non è tanto il numero di giovani che vanno a cercare lavoro fuori dai nostri confini, quanto l’impegno a costruire delle soluzioni perché trovino qui delle opportunità per tornare o comunque delle condizioni per attrarre anche una mobilità in ingresso con posti di lavoro qualificati e ben retribuiti”. IN ALLEGATO IL RAPPORTO COMPLETO
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