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Formazione e riqualificazione dei disoccupati, più risorse per Agenzia del Lavoro

Cgil Cisl Uil: va potenziato l’organico dei centri per l’impiego se non si vogliono vanificare i criteri di condizionalità di reddito di cittadinanza e Assegno unico

I criteri di condizionalità, cioè gli obblighi di attivarsi per la ricerca di una nuova occupazione, saranno uguali sia per i percettori del reddito di cittadinanza sia per i soggetti che ricevono la quota A dell’Assegno unico. E’ quanto prevede una delibera della giunta provinciale approvata venerdì scorso. Una decisione, quella di prevedere misure omogenee, che va nella giusta direzione, ma che secondo il sindacato rischia di essere poco efficace nel concreto se non verrà supportata da un potenziamento dell’organico di Agenzia del Lavoro. “Per attuare quanto prevede la norma è indispensabile aumentare il personale dei centri per l’impiego – fanno notare Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi -. Le assunzioni fatte durante quest’estate sono a malapena sufficienti a coprire i pensionamenti”.

La situazione è destinata a peggiorare se davvero dovesse scadere nei prossimi mesi anche l’affidamento del Centro Servizi di Agenzia che oggi si occupa di profilazione e orientamento dei disoccupati, per un totale di quindici figure in meno a tempo pieno. Il tutto tenuto conto che il Trentino ha deciso di rinunciare ai “navigator” scegliendo, comprensibilmente, di gestire in autonomia la parte di attivazione e ricerca occupazione. Mancano però le risorse umane ed economiche per farlo. La Provincia dovrebbe attivare un nuovo concorso ma non è ancora chiaro di quante assunzioni di tratti. La questione per i sindacati, invece, è di una certa urgenza. Anche perché ai percettori di reddito di cittadinanza e assegno unico vanno garantite tutte le misure di politica attiva del lavoro per favorire la loro occupazione o ricollocazione e, nel caso di cittadini stranieri, anche la conoscenza della lingua. E dal momento che Piazza Dante ha scelto di rinunciare ad un milione di euro di fondi europei per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri, è ancora più evidente il bisogno che vengano stanziate più risorse. “Chiederemo già nella prossima legge di stabilità che vengano garantire risorse sufficienti per permettere il potenziamento dei centri per l’impiego e per per l’attivazione di tutte le misure di formazione, accompagnamento e riqualificazione professionale per i disoccupati”, concludono Grosselli, Pomini e Tomasi.

 

 

 

 

 

Trento, 14 ottobre 2019

 

 

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