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Scuola, serve maggiore programmazione

Flc del Trentino: gli istituti sono in affanno a causa delle difficoltà sul reclutamento di personale Al via da ottobre dei tavoli tematici Provincia-sindacati

La scuola trentina, ed in particolare la primaria, rischia di andare in affanno se non si metterà mano in maniera strutturare alla questione del reclutamento. Lo ha ribadito oggi la Flc del Trentino nell’ambito di un incontro con i vertici del Dipartimento della Conoscenza. “Serve una maggiore capacità di programmazione e una vista più lunga – ha detto Cinzia Mazzacca, segretaria generale della Cgil scuola -. I problemi di oggi arrivano anche dal passato e, per evitare che si ripetano, è importante tenerne conto nelle scelte che l’Amministrazione sta per compiere per evitare di trovarci cattedre scoperte e studenti senza insegnanti. I concorsi già programmati o realizzati rischiano di dare risposte solo parziali”. Allo stesso tempo è necessario trasformare il maggior numero di ore possibile in posti per il ruolo. Per questo deve essere possibile sommare le frazioni orarie tra due scuole e procedere con la stabilizzazione degli insegnanti anche per dare continuità all'azione didattica.

Il primo importante banco di prova, almeno per le primarie, è il concorso straordinario di aprile. Allo stesso tempo sarebbe importante avviare un ragionamento più esteso con l’Università di Bressanone sul numero chiuso: la Facoltà di Scienze della Formazione oggi evidentemente forma meno persone di quelle che servono alla scuola.

Flc ritiene importante anche prevedere il bando per il concorso straordinario rivolto agli insegnanti della scuola secondaria già definito nella Legge Provinciale n.15/2018. È la "coda" dei due concorsi straordinari già indetti lo scorso anno e che non avevano incluso alcuni precari perché non avevano maturato i tre anni di servizio. Alla luce della recente Intesa sul precariato firmata dai sindacati del personale della scuola e il MIUR, è necessario al più presto che la Provincia dia delle risposte. Continuare ad avere decine di cattedre scoperte significa rassegnarsi a convivere con una condizione di perenne precarietà dei lavoratori e con una qualità dell'offerta formativa messa in crisi dalla discontinuità didattica.

Il tema del reclutamento è complesso e chiama in causa anche altre questioni. A cominciare dal sostegno, vera e propria criticità in tutti gli ordini di scuola. Per Flc “occorre incrementare il numero di specializzati, soprattutto per la scuola primaria e secondaria di primo grado”. Un incentivo potrebbe essere la costituzione delle cattedre miste per i docenti di ruolo. C’è poi la questione docenti di lingua straniera per i quali non è più rimandabile un concorso ordinario abbinato anche a misure che incentivino gli insegnanti a restare su questo insegnamento.

La Flc ha sottolineato anche la carenza dell’offerta di scuole medie musicali, oggi insufficienti “ne andrebbe prevista almeno una per valle”.

Per quanto riguarda il personale ATA e assistente educatore siamo in piena emergenza. Non è possibile attendere oltre per dare il via ai bandi per le assunzioni di tutte le figure professionali. È un momento straordinario che ha bisogno di una risposta immediata.

L’Amministrazione ha colto positivamente gli spunti arrivati dal sindacato. In particolare ha concordato sui problemi per il sostegno alle medie e per il reclutamento per la scuola dell’infanzia e la primaria. Si è impegnata, inoltre, ad avviare entro ottobre alcuni tavoli tematici in merito a reclutamento, chiamata unica e personale Ata.

 

 

 

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