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Pubblico impiego, servono risorse per i contratti e un piano di assunzioni

Oggi l’attivo dei delega

Si è svolto questa mattina all’Hotel Adige di Mattarello l’attivo dei delegati della Funzione Pubblica Cgil del Trentino. Presenti la segreteria, i funzionari ed oltre 120 tra delegate e delegati di tutti i settori, pubblici e privati, seguiti dalla categoria.

Molti i temi al centro della discussione:

Le risorse non stanziate, ad oggi, dalla Giunta Provinciale né per il rinnovo dei contratti pubblici né per l’indennità di vacanza contrattuale ; a livello nazionale una parte di risorse, seppure insufficiente, è stata stanziata mentre nel vicino Alto Adige è stato stanziato il 4,8% oltre all’aumento generalizzato del buono pasto a 7 euro;

L’attivazione del tavolo paritetico per la revisione dell’ordinamento professionale (e relative risorse): il lavoro e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori vanno riconosciuti e valorizzati – dopo oltre vent’anni - attraverso un’adeguata aggiornamento delle declaratorie con cui riconoscere professionalità ma anche differenze, in un’ottica generale di sistematizzazione dell’intero comparto, evitando risposte parziali e conservando l’unicità dei Contratti Collettivi di riferimento;

L’attivazione di un confronto urgente con la giunta sull’assetto istituzionale, con particolare riferimento alle Gestioni Associate di cui non si comprende il destino, sollecitando l’incontro già richiesto al presidente Fugatti;

Chiarezza su un percorso di stabilizzazione del precariato e del piano assunzionale annunciato, che deve dare risposte ai precari storici della P.A. trentina e favorire il necessario turn over dovuto alle tante uscite per pensionamenti;

Tutte questioni che saranno poste al presidente Fugatti lunedì prossimo nell’incontro già convocato sul tema su richiesta di Cgil, Cisl e Uil.


Di particolare rilievo il tema della difesa e rafforzamento del perimetro pubblico, costantemente ridotto negli anni con esternalizzazioni che hanno determinato un peggioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, diffusa precarietà e bassa qualità dei servizi, con un dumping contrattuale che – lungi dal produrre risparmi - comporta maggiori costi per ammortizzatori sociali, insicurezza e conflitto sociale.

Da questo punto di vista si saluta con favore l’ipotesi di una società in house per la gestione dei rifiuti nell’asta dell’Adige, per un processo di reinternalizzazione che può e deve rappresentare un primo esempio di inversione di tendenza rispetto ad esternalizzazioni, appalti e affidamenti ed alle gravi conseguenze che determinano, come plasticamente ci dimostra il caso degli appalti per le pulizie degli edifici pubblici trentini. Esattamente il contrario, dunque, di quanto propugna il Piano di Sviluppo Provinciale che continua a sottolineare, malgrado l’evidenza dei fatti, la necessità di liberare spazi pubblici a favore del mercato privato!

Particolare interesse da parte dei delegati per la vertenza che si preannuncia per il rinnovo del contratto integrativo provinciale della cooperazione sociale, con la richiesta della Federazione delle Cooperative di trasformare il 50% dell’integrativo provinciale da fisso e continuativo in elemento variabile della retribuzione, neutralizzando nei fatti l’aumento previsto dal CCNL appena siglato a livello nazionale.

E’ stato quindi espresso unanime sostegno e solidarietà per lo sciopero nazionale della sanità privata indetto per il 20 settembre: un CCNL che, ad oltre dodici anni di distanza, non si rinnova per l’indisponibilità delle controparti Aris e Aiop a mettere risorse, malgrado i lauti profitti di questi lunghi anni realizzati anche grazie ad un mercato sostanzialmente protetto come quello delle convenzioni con il pubblico.

Per servizi pubblici davvero efficaci per cittadini e imprese occorrono dunque investimenti e prospettive chiare, non risparmi, per affrontare in concreto la sfida dell’innovazione tecnologica. Nuove assunzioni, formazione e professionalizzazione degli addetti, per servizi di qualità capaci di contribuire a rimettere in moto l’economia e a dare risposte ai bisogni accresciuti nel campo dell’assistenza sociale e sanitaria.

Infine i temi ambientali, con il richiamo all’iniziativa prevista per il 27 settembre per il terzo sciopero del movimento FFF, ed una riflessione molto toccante sugli ultimi episodi di femminicidio e morti sul lavoro, che hanno coinvolto anche il nostro territorio.

 

 

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