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Appalto pulizie, il Comune non faccia scaricabarile

Filcams e Fisascat: presa di distanza dell’Amministrazione è tardiva. Serve un’assunzione di responsabilità politica per revocare il bando

Siamo contenti che la giunta comunale decida di approfondire tutte le questioni relative al bando ponte per le pulizie. Si svegliano, però, fuori tempo massimo: avrebbero dovuto interrogarsi prima sulle conseguenze di un bando di questo tipo, puntare i piedi in Provincia chiedendo delle modifiche significative. Invece hanno deciso di applicare, anzi anticipare i criteri Apac, senza battere ciglio. Arrivati a questo punto per noi l’unica soluzione resta quella della ritiro del bando. E’ una scelta politica che va messa in atto se realmente la giunta comunale e questa amministrazione hanno a cuore la dignità del lavoro”. E’ dura la presa di posizione di Filcams del Trentino e Fisascat Cisl all’indomani dell’approfondimento in giunta comunale sul bando ponte per le pulizie degli spazi comunali. “La parole dell’assessora Franzoia sono sconcertanti – attaccano Paola Bassetti e Francesca Vespa -. Come si può sostenere, come fa l’assessora, che il bando comunale non fa altro che evidenziare il disastro che creerà la maxi gara provinciale? Se erano consapevoli da subito di questo disastro perché non si sono opposti o non hanno mosso critiche? Alla fine sono il comune capoluogo. Troppo facile scaricare oggi la responsabilità solo su Apac e Provincia”.
Per i sindacati la giunta comunale si nasconde dietro i tecnicismi nel tentativo di limitare le proprie colpe. “Non funziona in questo modo: potevano convocare in modo preventivo le organizzazioni sindacali, aprire un confronto con noi. Invece hanno preferito copiare un bando disastroso, senza però interrogarsi sulle conseguenze delle loro azioni. Il Comune di Trento aveva il dovere di evidenziare le contraddizioni sociali di quei criteri e sollecitare la Provincia a cambiare. Non lo hanno fatto condannando settanta lavoratrici a retribuzioni da fame. Chi ha un ruolo politico deve mediare per trovare sempre la migliore soluzione possibile, non quella più comoda. In caso contrario cambino mestiere ”.
Filcams e Fisascat, dunque, restano fermi sulla richiesta di revoca del bando. “Non neghiamo che avrà delle conseguenze, ma la revoca è fattibile sul piano giuridico, come ci hanno confermato i nostri legali”.
Non convince neanche la giustificazione che dal 2011, data dell’ultimo bando, ad oggi sono cambiati i criteri nazionali a cui fare riferimento per questa tipologia di appalti delle pulizie. “Ci risulta che ci sono amministrazioni locali che non hanno tenuto conto di questi criteri nella definizione dei capitolati e hanno indetto e assegnato gare tutelando la dignità del lavoro”.
Non minori colpe, per i sindacati, ha la Provincia se nn interviene per cambiare radicalmente quanto di sbagliato è’ stato ereditato dalla precedente Giunta. “Non ci stiamo al gioco dello scaricabarile, ma siamo consapevoli che Apac e Provincia hanno enormi responsabilità - insistono Bassetti e Vespa -. E’ ora che anche questo esecutivo si faccia carico della questione, mettendo mano alla norma per tutelare al meglio i lavoratori e le lavoratrici”.
Infine Filcams e Fisascat ribadiscono la richiesta che la questione sia affrontata in una seduta del Consiglio comunale.





 

Trento, 4 settembre 2019

 

 

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