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Oss e Case di Riposo: si apra una discussione generale. No a soluzioni parziali e non condivise

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La discussione avviata su l’Adige a proposito della carenza di Oss e Infermieri nelle Case di Riposo trentine dovrebbe essere colta come una buona occasione per focalizzare un problema che, a parole, tutti ci affrettiamo a riconoscere ma che poi, nella pratica, le soluzioni o tardano o sono del tutto parziali, come la proposta del contratto separato o la ormai consueta monetizzazione dei disagi oppure iniziative di dubbia efficacia come quella avviata nel settore privato – che non potrà non avere riflessi anche sulle Apsp – per il riconoscimento di una nuova figura professionale non soggetta alla solida formazione attualmente prevista per gli Oss.  Si colga dunque l’occasione per mettere intorno ad un tavolo tutti i soggetti aventi titolo per una condivisione di analisi e proposte, a partire dalla ragioni di fondo della carenza di figure Oss sul territorio, dal diverso trattamento giuridico ed economico di questa figura professionale sia all’interno del sistema pubblico (Apss e Apsp) che tra pubblico e privato. Si illustrino le scelte politiche che si vogliono adottare nei prossimi anni nel settore dei servizi di assistenza alla persona sul territorio. La prospettiva di costante e cospicuo aumento della richiesta da parte di una popolazione sempre più anziana e longeva ma sempre più bisognosa di assistenza specialistica è un tema affrontato sin dall’inizio degli anni 2000, e la scelta strategicamente più sostenibile sia in termini di costi che di maggiore qualità fu – e lo è ancora, almeno per noi - quella di implementare la domiciliarità , nelle sue varie forme,  con conseguente implementazione di risorse umane e finanziarie in quella direzione. Per non parlare in questa sede della riforma anziani cd “Spazio Argento”, che pure meriterebbe qualche approfondimento affinchè la discussione non risulti ancor più parziale e/o contraddittoria.  In ogni caso e se così è, allora le varie proposte di soluzione devono essere condivise, e con la fondamentale partecipazione del sindacato, che non può rimanere estraneo a scelte che coinvolgono cittadini, lavoratrici e lavoratori del settore,  quelli di oggi e quelli di domani.
Per Fp Cgil è più che mai urgente quindi, a partire dal’attuale discussione in corso, attivare un tavolo generale per focalizzare i temi in questione, a partire dal ruolo dell’Oss, la sua valorizzazione, la sua funzione centrale ed insostituibile nei servizi alla persona, il corretto inquadramento contrattuale, i percorsi formativi e la possibilità di accedervi da parte di lavoratrici e lavoratori interessati,  i percorsi di mobilità all’interno del sistema pubblico e dal privato al pubblico. Non ci appassionano né le polemiche né proposte di corto respiro e, in tal senso, cogliamo con estrema attenzione e positività l’invito alla sinergia e alla collaborazione chieste dalla presidente Parolari: la Fp Cgil c’è, con spirito propositivo e con consapevolezza dei bisogni di cittadini e lavoratori tutti. Affrettiamoci ed evitiamo il rischio di risposte parziali ed incoerenti di cui pagherebbero il prezzo cittadini e lavoratori-

 

 

 

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