Assestamento, Cgil Cisl Uil: “Approvare le proposte su congedi e incentivi al lavoro delle donne"
Per i sindacati la valorizzazione del lavoro femminile non può essere merce di scambio come in un suq. La Giunta non usi questi temi come strumento di lotta politica.
“Ci sono ancora tutte le condizioni per inserire il bonus natalità nell’assegno unico provinciale, estendendo la misura ad un numero più ampio di famiglie e, nello stesso tempo, sostenendo il lavoro femminile come abbiamo più volte chiesto alla Giunta. Il presidente Fugatti dopo aver giudicato accoglibili alcuni emendamenti e ordini del giorno depositati delle minoranze che ricalcano la nostra proposta, ha deciso di non modificare la misura. Il tutto solo per un miope ricatto politico. Confidiamo che il Presidente si ravveda e appoggi subito queste misure”.
I segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, commentano con rammarico la scelta della Giunta all’interno del dibattito per l’approvazione sull’assestamento di bilancio. Le tre organizzazioni sindacali poco più di una settimana fa avevano fatto appello a tutte le forze politiche in Consiglio provinciale perché facessero proprie alcune delle proposte sindacali su bonus natalità e rette asili nido, per migliorare entrambi gli strumenti. In sintesi si proponeva di incrementare i contributi dell’assegno unico per le famiglie con figli tra 0 e 3 anni, in particolare per il secondo figlio e di aumentare significativamente nella formula di calcolo dell’ICEF i vantaggi per il lavoro femminile, attraverso una deduzione del reddito delle donne, incentivando quindi l’occupazione e ampliando il numero di potenziali beneficiari. A queste proposte, durante il dibattito consiliare sull’assestamento, si è aggiunta quella di estendere i congedi per le neomamme o i neopapà che lavorano nel privato.
“La valorizzazione del ruolo delle donne con figli nel mercato del lavoro e l’estensione dei congedi per favorire la conciliazione vita-lavoro dei genitori - proseguono i tre segretari generali - non possono essere considerate merce di scambio come se fossimo al mercato o in un suq. Così si svilisce una proposta che le organizzazioni sindacali hanno avanzato al Presidente Fugatti già un mese fa. Ma soprattutto si mortifica l’impegno quotidiano di migliaia di donne e madri che lavorano anche in Trentino spesso con part time involontari o con inquadramenti più bassi delle competenze acquisite. Aumentare le deduzioni e i congedi per queste donne che lavorano dovrebbero essere misure fondamentali per un governo che voglia davvero sostenere le famiglie. Per questo la Giunta, se davvero le condivide, deve solo approvarle subito, senza usarle come un’arma di lotta politica. Questo si aspettano i cittadini da una Giunta che comprenda davvero i bisogni dei suoi concittadini”.
Trento, 27 luglio 2019