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Portierato Unitn, la vera solidarietà è fermare le esternalizzazioni

Filcams e Flc: prendiamo atto dell’iniziativa dei docenti a sostegno della vertenza. La mobilitazione continua con il sostegno di tutti e deve avere come obiettivo la gestione diretta questi servizi

Saranno i lavoratori a decidere che posizione assumere sulla raccolta fondi indetta da un gruppo di docenti universitari a sostegno delle vertenza che coinvolge i 54 addetti alle portinerie universitarie. Nelle prossime settimane sono in programma delle assemblee e si discuterà anche di questa iniziativa. Al di là di ciò riteniamo insieme ai delegati che la solidarietà debba riconoscere i diritti di queste persone e, per questa ragione, vada dimostrata anche su un piano diverso: ognuno per le proprie competenze deve essere impegnato per favorire il ritorno alla gestione interna di questi servizi. Sulle esternalizzazioni hanno espresso posizioni critiche diversi docenti sia durante lo sciopero di lunedì 15 luglio sia in questi giorni”. A precisare la posizione della Filcams del Trentino e della Flc sono Roland Caramelle e Gabriele Silvestrin. “Abbiamo sempre contestato le esternalizzazioni: nessuno ci ha mai dimostrato l’effettivo risparmio economico se non a fronte delle iniquità da cui ora, tutti, compreso chi ha responsabilità istituzionali e gestionali, vorremmo prendere le distanze”, insistono i rappresentanti dei lavoratori ribadendo anche che “la vicenda delle portinerie ci dovrebbe portare a riflettere sulla questione dei servizi in appalto, attuali e futuri: pulizie, biblioteche. Perché il tema si riproporrà e la solidarietà, nel tempo, si affievolisce, scompare lasciando le persone a 5-6 euro all’ora, 800 euro al mese, unica realtà con cui convivere”.

Le due sigle sindacali, comunque, definiscono apprezzabile ogni iniziativa che in questo momento tenga alta l’attenzione sulla situazione dell’appalto del portierato, ma allo stesso tempo è importante far seguire alla buone intenzioni fatti concreti. “Questi lavoratori sono stati definiti colleghi, ne è stata sottolineata la professionalità e le competenze – insistono i sindacalisti -. Proprio per questa ragione, per riconoscere la loro dignità e la loro professionalità crediamo sia indispensabile fare tutto il possibile perché l’Università cambi sulle esternalizzazioni decidendo di riportare alla gestione interna i servizi oggi dati in appalto con la conseguente assunzione diretta dei lavoratori. Come sindacato ci muoveremo in questa direzione proseguendo con una mobilitazione che coinvolga tutti. Il portierato è solo uno dei servizi in ballo, dopo ci saranno altri casi e prima ce ne sono stati altri, come quello delle biblioteche. Perché non siano i lavoratori a rimetterci sempre bisogna cambiare”.

Accanto a questa resta la tutela di questi 54 addetti davanti al giudice. Il sindacato sta procedendo anche sul fronte legale. Per Flc, anche su questo fronte, l’Università potrebbe mettere in campo le competenze giuridiche di cui può avvalersi al proprio interno, collaborando con i Collegi di Difesa organizzati dalle organizzazioni dei lavoratori.

Questa battaglia può assumere un valore più generale per riaffermare che non ci devono essere lavoratori di serie A e di serie Z e dovrà impegnare anche noi organizzazioni sindacali ad attivare contrattazioni concrete di filiera”, concludono Caramelle e Silvestrin.

 

 

Trento, 23 luglio 2019

 

 

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