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Bonfiglioli, firmato il contratto integrativo

La Fiom: “Obiettivo raggiunto, premiata la tenacia dei lavoratori”

Ci sono voluti tanti scioperi come non se ne vedevano da molti lustri, per sbloccare la trattativa alla Bonfiglioli Mechatronic Research di Rovereto, azienda che occupa circa 100 lavoratori, 80 dei quali nello stabilimento trentino. Una mobilitazione iniziata lo scorso autunno, per la quale i lavoratori della BMR hanno dovuto incrociare le braccia a più riprese per oltre 80 ore complessive, manifestare più volte davanti alla fabbrica, chiedere l’intervento delle istituzioni provinciali, farsi notare alla manifestazione nazionale dei metalmeccanici di Milano, ricevere a più riprese la solidarietà e l’incoraggiamento dei colleghi di Bologna e di tutte le tute blu trentine. Ma alla fine il risultato è stato ottenuto.

L’intesa raggiunta è una mediazione – sostiene Aura Caraba – sulla quale sin dall’inizio della trattativa avevamo dato disponibilità a siglare un accordo, visto che rappresenta circa l’80% della nostra richiesta iniziale, messa per iscritto nella piattaforma votata all’unanimità dai lavoratori. Non a caso questo accordo è stato anch’esso approvato all’unanimità, con soli due astenuti e nessun voto contrario. Per noi – prosegue la Fiom – si tratta comunque solo di un punto di partenza, la posa della prima pietra per creare anche con Bonfiglioli relazioni sindacali costruttive e mature, come siamo abituati a fare con tutte le aziende in questo territorio. Auspichiamo che per la Direzione aziendale questa brutta pagina di scontri sia d’insegnamento per il futuro.”.

Nel merito, l’accordo raggiunto prevede l’istituzione di un Premio di Risultato che sarà, per tutti, totalmente aggiuntivo rispetto alle attuali retribuzioni, anziché sostitutivo di voci certe già previste dal Contratto Nazionale dei metalmeccanici. Nel concreto, questo significa che per i lavoratori a paga sindacale, quelli che in questi mesi hanno aderito alle lotte, alla fine Bonfiglioli ha accettato di aumentare per davvero le retribuzioni.

Se all’inizio della trattativa ci avessero proposto questa soluzione – sostiene Aura Caraba – l’avremmo firmata senza ricorrere a mobilitazioni, e avremmo brindato all’intesa raggiunta. La Direzione di Bonfiglioli nel corso di questi mesi è parsa in più occasioni aperta ad accogliere questa soluzione, ma poi ogni volta azzerava gli affidamenti raggiunti al tavolo di confronto, creando un clima di esasperazione tra le maestranze. Cosicché oggi siamo arrivati a questo accordo in un clima lacerato, che ci si poteva onestamente risparmiare usando solo un po’ di buonsenso. Ora dovremo tutti impegnarci a ricostruire un clima sereno in fabbrica”.

La Bonfiglioli di Rovereto è per noi un’azienda importante – conclude Caraba della Fiom – un’azienda in forte crescita, proiettata nell’innovazione tecnologica dell’industry 4.0 e dell’IoT, un’azienda che qualifica la scommessa del Polo della Meccatronica. E’ fondamentale per tutto il Trentino che in questa realtà le relazioni sindacali siano positive, che il clima interno sia sereno e che si possa guardare al futuro con fiducia. Noi faremo la nostra parte, come abbiamo sempre fatto.”.

 

 

Trento, 18 luglio 2019

 

 

 

 

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