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Sanità, serve valorizzare tutte le figure professionali

Oggi incontro in IV Commissione su infermieri e OSS

Valorizzare tutte le figure professionali dell’ambito sanitario, investire nell’integrazione tra servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali per una reale presa in carico della persona, ampliare gli organici. Sono queste in estrema sintesi le proposte che Fp Cgil ha posto oggi all’attenzione della IV Commissione provinciale, nell’ambito di un confronto “su personale infermieristico e operatori socio – sanitari: problematiche lavorative e prospettive future”.

Le trasformazioni demografiche stanno cambiando i bisogni di cura – hanno spiegato Luigi Diaspro segretario della Funzione Pubblica con Gianna Colle che segue il comparto -. Tutto ciò impone una maggiore presa in carico della persona e una reale valorizzazione delle professionalità che oggi operano nella sanità trentina”.

In questo contesto è fondamentale, secondo il sindacato, restituire centralità alla persona ed ai suoi bisogni, attraverso l’integrazione tra servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali, potenziando lo scambio di informazioni e delle relazioni fra ospedale e struttura territoriale, tra medici, altre professioni e altri operatori sanitari e sociali, con servizi il più possibile personalizzati e promuovendo il lavoro d’equipe.

 

Una scelta che non può prescindere, però, dalla valorizzazione delle competenze di tutti i professionisti della salute. Per questa ragione questa mattina il sindacato di Via Muredei ha proposto la costituzione di una Commissione Paritetica, con la presenza delle organizzazioni dei lavoratori, che nell’ambito del rinnovo contrattuale, con i dovuti finanziamenti, provi a confrontarsi per ricostruire la carriera professionale ed economica del personale del comparto seguendo l’evoluzione nell’organizzazione del lavoro in sanità con l’implementazione appunto delle competenze e delle responsabilità professionali. “Abbiamo sottolineato l’urgenza di arrivare alla costruzione di nuove aree prestazionali nel contratto provinciale, per individuare con più chiarezza le attività svolte, il grado di autonomia professionale, di collaborazione nell’integrazione socio-sanitaria, addivenendo ad un giusto ed adeguato riconoscimento economico, in relazione appunto alle responsabilità, all’autonomia e alle funzioni esercitate”, aggiungono i sindacalisti. Un passaggio che dovrebbe portare insieme alla riqualificazione del personale e all’omogeneizzazione dei trattamenti economico normativi, a garantire a tutte le professioni pari dignità.

Infine è stato posto il tema della carenza di organici e delle difficoltà in cui operano inferimieri e Oss proprio a causa di questa situazione. “Le attuali dotazioni organiche dell’Apss vanno riviste ed incrementate stabilmente e riorganizzate nel loro complesso, sia per reintegrare gli organici sguarniti, sia per favorire il ricambio generazionale, in ambito sia ospedaliero che territoriale. Non si può pensare di organizzare un servizio sanitario pubblico di qualità senza investire sulle risorse umane. In tal senso nutriamo molta preoccupazione per il preannunciato taglio di 120 milioni di euro della spesa sanitaria”, hanno concluso Colle e Diaspro.

 

 

 

Trento, 17 giugno 2019

 

 

 

 

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