NEWS

Trenitalia, la Provincia sostenga il progetto per semplificare le verifiche

Filt: Oggi i capitreno devono usare 5 diversi dispositivi tra il Brennero e Verona per controllare gli abbonamenti. Ci auguriamo che la giunta riveda la sua decisione e partecipi al finanziamento del progetto

La Provincia di Trento, come emerso anche dall’ultima assemblea di Trentino Trasporti, ha investito non poche risorse per migliorare la sicurezza percepita di personale e utenti sui mezzi di trasporti urbani ed extraurbani. Vorremmo adesso che dedicasse la stessa attenzione anche al personale di Trenitalia che opera sulle tratte di competenza provinciale”. Lo dicono il segretario della Filt del Trentino Stefano Montani con Alberto Sicari che segue il comparto per la categoria. I due sindacalisti puntano in particolare l’attenzione sui capitreno, ai quali è chiesto di utilizzare cinque diversi dispositivi elettronici di verifica, sulla linea del Brennero. Una situazione che potrebbe essere risolta semplificando i dispositivi – proseguono i sindacalisti – ma sembra che la Provincia di Trento non intenda investire risorse in questa direzione a differenza di Bolzano”.

A breve Trenitalia, nell’ambito di un progetto nazionale, installerà i tornelli nelle stazioni di Ala e Rovereto sempre per contrastare l’evasione tariffaria e sta predisponendo un progetto per unificare le modalità di controllo, ad oggi diverse da provincia a provincia.

I capitreno, infatti, nella tratta Brennero-Verona devono utilizzare un dispositivo smartphone in grado di leggere gli abbonamenti Sudtirol pass, altri due dispositivi per gli abbonati trentini nella tratta di competenza provinciale. Un ennesimo strumento di controllo per gli abbonati sulla tratta Trento Verona (per l’abbonamento unico Veneto). Infine un tablet di Trenitalia per tutti gli altri viaggiatori.

Le organizzazioni sindacali di categoria hanno chiesto a Trenitalia di semplificare adottare un unico sistema/applicativo capace di leggere abbonamenti di più regioni (Trentino Alto Adige e Veneto) rendendo il lavoro del capotreno non solo più semplice, ma anche efficiente e produttivo, passando dagli attuali 5 strumenti a due. Una parte del costo del progetto, circa 50.000 euro sarebbero a carico della provincia di Bolzano, altri 50.000 in capo alla Provincia di Trento che, però, avrebbe rifiutato la proposta di Trenitalia giudicando troppo elevati i costi dell’operazione., stando a quanto riferito da Trenitalia. “Ci auguriamo che la Giunta provinciale riveda la sua decisione in modo da permettere ai capitreno di ottimizzare il loro lavoro. Lavoro, tra il resto, notevolmente complicato dalla sostituzione per i cittadini immigrati della famosa tessera G, dotata di foto e dati del titolare, con un semplice cartoncino anonimo che da diritto a 4 viaggi e che può mettere in difficoltà il capotreno nell’eventualità dovesse segnalarne un uso improprio”, concludono i due sindacalisti.

 

Trento, 10 giugno 2019

 

 

TORNA SU